Il ritrovamento insperato della bellissima tomba di Nefertari si deve al sapiente e meticoloso lavoro della Missione Archeologica Italiana, guidata dall'egittologo Ernesto Schiaparelli con l'aiuto di Francesco Ballerini, anch'esso egittologo del Museo Egizio di Torino.
La seconda campagna di scavo fu conclusa nel 1904.
Fu messa in luce una bella scala che scende nella roccia fino ad 8 metri e che si conclude di fronte ad una parete architravata: qui si legge chiaramente il nome della sposa di Ramses II, Nefertari.
Ci si trova di fronte all'entrata di una tomba reale, appartenuta alla moglie di uno dei pi├╣ importanti faraoni del Nuovo Regno.Tale tomba si articola in una camera di ingresso affiancata da una sorta di disimpegno dal quale si accede ad una seconda camera a pianta rettangolare.
Dalla camera di ingresso principale si passa, attraverso una scala del tutto simile a quella esterna, alla camera del sarcofago, a due piani e sorretta da quattro pilastri.
Un ballatoio posto fra i pilastri e la parete orientale si apre in due piccole celle laterali, mentre il ballatoio presso la parete occidentale conduce, saliti quattro gradini, all'ultima piccola camera della tomba.
Scendendo alcuni gradini, dai ballatoi si giunge nella parte pi├╣ nascosta, quella che doveva conservare il sarcofago.
